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Özcan Alper

«Non mi piace fare un cinema chiuso in se stesso» Intervista al regista e sceneggiatore Özcan Alper a cura di Roberto Rippa pubblicata in Rapporto Confidenziale 38 (marzo/aprile 2013) vedi anche: speciale NUOVO CINEMA TURCO   Özcan Alper, 1975, è nato a Hopa, città della provincia turca di Artvin, sulla costa est del Mar Nero al confine con la Georgia,

Gelecek uzun sürer (Future Lasts Forever) > Özcan Alper

da Rapporto Confidenziale numero38 Se con Sonbahar, suo lungometraggio di esordio, Özcan Alper aveva optato per una storia personale solo apparentemente semplice per raccontare delle storture della politica e dell’autorità del suo Paese (ma comuni a molti altri), con Gelecek uzun sürer (Future Lasts Forever) (1), che giunge a tre anni dal precedente, compie un ulteriore passo verso una forma

Sonbahar (Autumn) > Özcan Alper

da Rapporto Confidenziale numero38 Nel suo lungometraggio di debutto realizzato nel 2008, l’allora trentatreenne Özcan Alper si concentra su una storia personale, privata, per raccontare in sottofondo di una situazione politica, consapevole della potente ricaduta della politica sul personale e di come attraverso quest’ultimo sia possibile penetrare in modo efficace nel cuore e nella mente della gente. Dopo una scena

Pazar – Bir Ticaret Masalı (The Market – A Tale of Trade) > Ben Hopkins

Mihram, giovane commerciante indipendente e padre di famiglia, vive in una piccola regione della Turchia orientale. Le sue attività quotidiane si riassumono in piccoli commerci, contrattazioni e bevute. Aspirando a mettere in piedi un’attività nel settore in espansione della telefonia mobile, Mihram si interessa a un locale in cui aprire un negozio, ma sfortunatamente non possiede il denaro necessario per

speciale NUOVO CINEMA TURCO

speciale NUOVO CINEMA TURCO

  speciale NUOVO CINEMA TURCO       Ali Aydın   Küf (Muffa) • RECENSIONE           Özcan Alper   Sonbahar (Autumn) • RECENSIONE Gelecek Uzun Sürer (Future Lasts Forever) • RECENSIONE Non voglio fare un cinema chiuso in se stesso (intervista a Özcan Alper) • INTERVISTA           Zeki Demirkubuz   Üçüncü sayfa

Üçüncü sayfa (The Third Page) > Zeki Demirkubuz

«La verità autentica è sempre inverosimile. Per renderla più credibile, bisogna assolutamente mescolarvi un po’ di menzogna». (Fëdor Dostoevskij, I demoni) Isa (in italiano Gesù) è un giovane uomo solo e dall’apparenza innocente. Uno di quelli che vengono regolarmente calpestati nel corso delle loro vite. Uno di quelli che, quando la pressione diventa insostenibile, si trasformano imprevedibilmente in esseri pericolosi

Hüseyin Karabey su Indiegogo

Il cineasta Hüseyin Karabey, molto presente in queste pagine grazie ai suoi lavori, si trova alle prese con le fasi finali della produzione del suo film Sesime gel – Come to My Voice. Girato la scorsa estate, Sesime gel narra di una bambina e di sua nonna in un piccolo villaggio curdo per mettere in luce una tra le tante

Küf (Muffa) > Ali Aydın

Si è ormai da tempo configurata una nuova onda nel cinema turco, un’onda fatta di film dal dialogo ridotto al vero essenziale, di immersione nel territorio e di storie che hanno le radici nella situazione politica narrate attraverso il personale. Un formato che, all’interno di un tratto formale comune, ha permesso a numerosi autori di trovare un percorso molto personale

Hüseyin Karabey [Intervista]

SIAMO TUTTI EROI DELLE NOSTRE VITE Intervista a Hüseyin Karabey da Rapporto Confidenziale numero37 Hüseyin Karabey (Istanbul, 1970) si laurea in cinema nel 2001 presso la Marmara Üniversitesi, dopo avere studiato economia. Lo stile del suo cinema è dettato dal suo coinvolgimento nel movimento democrati­co dagli anni ‘90 e dal suo retroterra come documentarista. I temi sociali e politici trattati

Gitmek – “Benim Marlon ve Brandom” (To Go – “My Marlon and Brando”) > Hüseyin Karabey

L’AMORE AL TEMPO DELLA GUERRA Gitmek – “Benim Marlon ve Brandom” | Hüseyin Karabey | Turchia/2008 da Rapporto Confidenziale numero37   Nella vita reale, Hama Ali, carismatico attore noto per essere il Superman iracheno, incontra la collega turca Ayça su un set e tra loro inizia una storia d’amore. Terminato il lavoro insieme, separati e distanti, Hama Ali spedisce a