Trama
Don Plutarco, suo figlio Genaro e suo nipote Lucio conducono una doppia vita: suonatori di strada, appoggiano attivamente il movimento armato dei campesinos contro il governo oppressore. Quando l’esercito invade il loro villaggio costringendoli a scappare abbandonando le munizioni, Don Plutarco, sfruttando il suo aspetto da vecchietto innocuo, metterà in atto un piano per recuperarle conquistando attraverso la musica del suo violino la fiducia del comandante dell’esercito.
Commento
Il violino del titolo è la chiave di accesso al territorio sgomberato dall’esercito in cui i resistenti hanno nascosto le loro munizioni. Realismo sociale, una regia impeccabile, con una fotografia in bianco e nero che sottolinea il realismo della storia raccontata, interpretazioni da parte di attori non professionisti di rara efficacia, una spanna sopra tutte quella di Don Ángel Tavira, qui al suo primo ruolo dopo essere stato oggetto del documentario di Vargas del 2004 Tierra caliente… Se mueren los que la mueven, fanno di El violin un film di grande bellezza ed efficacia, grazie anche a un ritmo dettato dalla sceneggiatura che non conosce alcuna forzatura. Volutamente privo di riferimenti temporali, il film narra una storia comunque mai finita.
Semplicemente bellissimo.
El violin è stato premiato con una menzione speciale al San Sebastián International Film Festival. Ángel Tavira è stato premiato come migliore attore per la sezione Un Certain Regard al Festival di Cannes nel 2006.
Roberto Rippa
El violin (Messico, 2005)
Regia, soggetto, sceneggiatura: Francisco Vargas
Musiche: Cuauhtémoc Tavira, Armando Rosas
Fotografia: Martín Boege, Oscar Hijuelos
Montaggio: Ricardo Garfias, Francisco Vargas
Interpreti principali: Ángel Tavira, Gerardo Taracena, Dagoberto Gama, Mario Garibaldi, Fermín Martínez, Silverio Palacios
98′
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