Il 2011 va in archivio. È stato un anno complicato e triste sotto molti punti di vista. Noi abbiamo il cinema come medicina, come cura alle sofferenze della Vita e della Storia. Quest’anno abbiamo voluto giocare con la nostra redazione, con le persone che nell’ultimo anno hanno scritto per Rapporto Confidenziale e con una serie di amici, collaboratori e personalità che hanno accettato l’ingrato compito di stilare un elenco dei 5 migliori film usciti, o visti per la prima volta, nell’anno solare 2011. Ne è uscito un elenco corposo ed originale che vogliamo condividere con i nostri lettori, con il fine di fornire qualche consiglio per la visione che possa rischiarare il 2012. Alla faccia di ogni profezia catastrofica.
Marc Fratello filmmaker, autore di Babyland
Shi (Poetry) di Lee Chang-dong (Corea del Sud/2010-2011) Poetry di Lee Chang-dong si insinua nello spettatore con grande lentezza e molto del suo effetto ammaliante si deve a questa sottigliezza. Grandi encomi vanno alla brillante interpretazione di Yun Jung-hee, forse la mia preferita dell’anno. Lee Chang-dong’s Poetry creeps up on the viewer ever so slowly, and its haunting impression owes much to this subtlety. Huge praise must be given to Yun Jung-hee’s brilliant performance – maybe my favorite of the year. |
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In Darkness di Agnieszka Holland (Polonia/2011) La veterana filmmaker mostra ancora di essere al vertice della sua arte. Dalla brutalmente viscerale rappresentazione della Polonia occupata dai nazisti fino al commovente finale, questa è direzione meravigliosa dal principio alla fine. A veteran filmmaker shows she is still at the very top of her game. From the brutally visceral depiction of Nazi occupied Poland to the tear-jerking finale, this is beautiful directing – beginning to end. |
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Project Nim di James Marsh (UK-USA/2011) Il documentario segue un cucciolo di scimpanzé tolto alla madre e quindi adottato da una famiglia di umani nella Manhattan degli anni ’70. È prova di profonda riflessione sulla relazione tra scienza e etica, umani e animali. Una illustrazione capace di irritarci del nostro stesso narcisismo in qualità di coabitanti di questo pianeta. The documentary follows a baby chimpanzee that was taken from its mother and adopted by a human family in 1970’s Manhattan. It proves a profound meditation on the relationship between science and ethics, humans and animals – a maddening illustration of our own narcissism as cohabitors of this planet. |
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Martha Marcy May Marlene di Sean Durkin (USA/2011) Un giovane autore e regista incontra una star emergente (Elizabeth Olsen) e ci trasla in un terreno meraviglioso e nel contempo spaventoso. Il primo lungometraggio di Sean Durkin dimostra maestria in atmosfera, stile e tensione. Fa anche centro nel trarre pieno vantaggio dal grande e sottoutilizzato John Hawkes. A fresh writer/director meets a break-out star (Elizabeth Olsen) and whisks us away to a creepy, beautiful land. Sean Durkin’s first feature proves master class in mood, style, and tension. It also scores major points for taking full advantage of the great and underused John Hawkes. |
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Weekend di Andrew Haigh (UK/2011) Lo spaccato di vita di Haigh, meravigliosamente privo di pretese, presenta un’esplorazione moderna e scevra di idealizzazione del sesso e dell’amore. È anche una caratterizzazione rivitalizzante e complessa di due uomini gay che evita gli stereotipi semplicistici e commerciali di tanto cinema queer. Haigh’s sublimely humble slice of life presents an unidealized, modern exploration of sex and love. It’s also a refreshing, complex characterization of two gay men that avoids the simplistic commercial stereotypes of much Queer Cinema. |
Per saperne di più su Marc Fratello:
▪ "Babyland" di Marc Fratello – recensione a cura di AG & RR
▪ "Intervista a Marc Fratello – a cura di Roberto Rippa (italiano+english)
cover image: Poetry di Lee Chang-dong (Corea del Sud/2010-2011)