Purché se ne parli: Nymphomaniac

Purché se ne parli: Nymphomaniac

Il regista danese Lars von Trier non smette mai di far parlare di se, una volta ancora per un film in uscita, una volta di più per un’opera programmaticamente “scandalosa”. Nymphomaniac uscirà nelle sale cinematografiche denesi il 25 dicembre. La trama segue il racconto di Joe, una ragazza che viene trovata in un vicolo. Lei racconta le proprie esperienze sessuali, dall’infanzia ai giorni nostri, quando la donna ha 50 anni. La storia viene presentata in due parti, ciascuna divisa in quattro capitoli. Peter Aalbæk Jensen, produttore esecutivo del film, qualche mese fa ha dichiarato: «Stiamo facendo due film. È un grande progetto. Spero che il film sia pronto per il Festival di Cannes dell’anno prossimo (riferendosi all’edizione del 2013). Vogliamo girare e montare entrambi i film contemporaneamente, in modo tale che siano pronti allo stesso momento». Shia LaBeouf, uno degli interpreti del film, nell’agosto 2012 afferma: «Un avvertimento all’inizio della sceneggiatura dice che tutto quello che sarà fatto nel film sarà fatto per davvero. Gli atti illegali saranno filmati in maniera sfocata. Von Trier è pericoloso. Mi fa paura. E sto andando al lavoro adesso, ma sono spaventato».

Operazione scandalosa, dunque, che già a partire dal marketing ha imboccato convintamente questa strada: sono state rese pubbliche quattordici locandine per pubblicizzare il film nelle quali sono presenti gli attori protagonisti all’apice di un orgasmo (immagini realizzate dal fotografo Casper Sejersen); il trailer del film è uscito il 22 Novembre 2013 ma è stato velocemente cancellato dal famoso sito YouTube a causa di contenuti espliciti (ma è ancora visibile su Vimeo e Rapporto Confidenziale).

Secondo la produttrice, Louise Vesth, quest’opera rappresenta il capolavoro del regista: «In quel film si parla di tante cose che stanno succedendo al mondo, alle persone, alla sessualità, alle relazioni, alla religione, all’arte e alla musica, alla natura e alla civiltà. Per me è il lavoro che racchiude tutti i suoi precedenti film, e gli attori sono fantastici!».

Per von Trier non è il primo film del genere, celebre è il gusto per scene estreme ed esplicite. Non dimenticheremo facilmente la scena del film Antichrist in cui si vedeva un pene, in primo piano, flagellato da una donna, come pure tutte le altre scene di sesso contenute nel film: crude e realistiche. Lars von Trier è sinonimo di scandalo e provocazione, memorabile la sua conferenza stampa a Cannes per l’anteprima di Melancholia, durante la quale una sua frase “di troppo”, sospesa tra umorismo nero, cattivo gusto e ingenuità, provocò un putiferio internazionale. «Sì, Hitler mi fa un po’ simpatia e lo capisco. Credevo di avere origine ebraiche e invece ho scoperto di essere un vero nazista. Hitler lo capisco. Ovviamente ha fatto molte cose sbagliate, assolutamente, ma riesco a immaginarlo mentre sedeva nel suo bunker quando tutto era finito». Il regista, capisce immediatamente di aver esagerato e cerca di scusarsi dicendo: «Sto soltanto dicendo che capisco l’uomo. Certo, non è proprio quello che definiresti un bravo ragazzo, ma, sì, ho capito molto di lui e mi fa un po’ di simpatia. Su ragazzi, non sono mica per la seconda guerra mondiale. E non sono contro gli ebrei». La sua cacciata del festival fu immediata.

A causa delle scene di sesso esplicito Nymphomaniac rischiava di non arrivare mai nella sale italiane (pur se del film verranno distribuite due versioni: una vietata ai minori, quella prettamente pornografica, e una versione “edulcorata”). Bim e Lucky Red, storici distributori del cinema del regista danese, questa volta hanno declinato l’opportunità, forse per non incorrere in spiacevoli sorprese con un qualche magistrato della penisola. Immediata se alzato il lamento dei cinefili con tanto di petizione online e conseguente raccoglia di migliaia di firme (digitali) in pochissimi giorni.

 

 

Ma, alla fine, la lieta notizia è giunta: Nymphomaniac, sicuro film scandalo della stagione, ancora inedito ma già da mesi protagonista di polemiche e pruriti, ha trovato una distribuzione per il mercato italiano. Uscirà nei cinema di tutta Italia grazie alla Good Films, società di produzione e distribuzione cinematografica fondata da Ginevra Elkann, Francesco Melzi d’Eril, Luigi Musini e Lorenzo Mieli. L’ultimo von Trier arriva in Italia grazie ai figli della famiglia Elkann: Ginevra è presidente, Lapo possiede il 30%. La Good Films ha da poco distribuito il film indipendente Don Jon che segna il debutto dietro la macchina da presa dell’attore Joseph Gordon-Levitt e distribuirà a breve Locke di Steven Knight e Dallas Buyers Club di Jean-Marc Vallée, presentato al Festival Internazionale del Film di Roma.

Un mese fa, dopo aver aumentato le proprie quote all’interno della Good Films, Lapo Elkann dichiarava: «Sono certo che la nuova compagine societaria ci offrirà la possibilità di esplorare ulteriori sinergie e affrontare sfide maggiori anche sul piano internazionale, per incrementare il già eccellente lavoro fatto e aumentare così l’offerta per il pubblico. Amo le sfide e credo che quella del cinema di qualità non vada sottovalutata come importante parte dell’offerta culturale italiana».

L’investimento pare più che promettente, già a cominciare dai nomi dei quali si compone il cast: Stellan Skarsgård, Willem Dafoe, Charlotte Gainsbourg, Shia LaBeouf, Uma Thurman, Udo Kier, Jean-Marc Barr, Caroline Goodall, Kate Ashfield, Saskia Reeves, Sophie Kennedy Clark, Michael Pas, Omar Shargawi, Christian Slater, Jamie Bell e Jesper Christensen.

Come fu per George Alexander Louis di Cambridge, figlio di Kate e William, anche Nymphomaniac è già famoso prima di nascere. •

Luana Verbanac

 



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