Ennio Flaiano fu, prima di ogni altra cosa, un grande scrittore e una bella bellissima ‘testa’. Ci ha lasciato romanzi e sceneggiature divenute film formidabili, elzeviri, aforismi e un invidiabile sguardo che ancora oggi ci abbaglia. Ecco, era come se l’uomo possedesse una luccicanza in grado di fargli vedere il proprio tempo da distanze siderali. Era come se la sua penna fosse in grado di scattare fotografie istantanee che si sarebbero sviluppare completamente solo nei decenni a venire. Il suo fastidio per tutto, unito a una congenita e indolente pigrizia, trovano la propria epifania in un testo teatrale del 1972: La conversazione continuamente interrotta. Lo scrittore Giorgio Albertazzi, il poeta Gianni Bonagura e il regista Mario Maranzana sono colti durante inconcludenti sessioni di scrittura di una sceneggiatura cinematografica che nemmeno lontanamente sentono, uniti alla meta dal proprio tornaconto e completamente divorati da meschinità varie. La conversazione continuamente interrotta è il risultato più alto e raffinato del teatro di Flaiano (preceduto da La guerra spiegata ai poveri, La donna nell’armadio, Il caso Papaleo e Un marziano a Roma), in esso il lettore più attento ritroverà molti dei lampi poi pubblicati nel Diario degli errori (Adelphi, 1976) e altrettante schegge provenienti dalla sua enorme produzione letteraria confluite prima, durante e dopo in una miriade di opere (straordinari gli imbianchini felliniani che ritroveremo ne L’intervista del ’78).
La prima rappresentazione avvenne al Festival dei due mondi di Spoleto, per la regia di Vittorio Caprioli, nel giugno 1972 – Flaiano morirà di infarto il 20 novembre di quello stesso anno.
Il video qui proposto è la regia televisiva della messa in scena avvenuta nel 1978 presso il teatro comunale di Sulmona e diretta (regia teatrale e televisiva) dal (grandissimo) Luciano Salce.
La conversazione continuamente interrotta
di Ennio Flaiano (testo del 1972)
Regia teatrale e televisiva: Luciano Salce
Interpreti: Giorgio Albertazzi (Lo Scrittore), Gianni Bonagura (Il Poeta), Mario Maranzana (Il Regista), Elisabetta Pozzi (Crimilde, cameriera incinta e un pò svanita), Franca Tamantini (La Moglie dello Scrittore), Gabriele Antonini (Il Dottore), Lombardo Fornara (Tavolino, giornalista), Antonio Iodice (Primo Imbianchino), Marcello Massimi (Secondo Imbianchino)
Scene e costumi: Bruno Garofalo; Luci: Giorgio Ojetti; Assistente alla regia: Elisabetta Billi; Assistente di studio: Roberto T. Fiocchetti; Musiche scelte da: Francesco Baseggio; Coordinamento tecnico: Renato Garavelli; Primo controllo camere: Vittorio Cantamessa; Tecnico audio: Guido Maiocchi; Cameraman: Antonio De Los Rios, Eraldo Fava, Valerio Moggio; Mixer video: Mario Gandin; Regista assistente (edizione teatrale): Lorenza Codignola; Direzione dell’allestimento (edizione teatrale): Dante Bisio; Collaborazione alla scenografia (edizione teatrale): Marco Pilo; Collaborazione alle luci (edizione teatrale): Gino Potino; Collaborazione alle riprese filmate: Sandro Messina; Collaborazione al montaggio: Giuliana Nardelli
Teatro Comunale di Sulmona, 1978
Durata: 96 minuti
grazie di cuore per noi affezionati di teatro della memoria