L.O.V.E. Dove “guarda” il dito medio di Maurizio Cattelan?

Immagine elaborata a partire da L.O.V.E. Il "dito" in piazza Affari - photo by Bruno Cordioli (2010) | (CC BY 2.0)

Immagine elaborata a partire da L.O.V.E. Il “dito” in piazza Affari – photo by Bruno Cordioli (2010) | (CC BY 2.0)

Mi sono sempre domandato dove “guardasse” il dito di Cattelan, verso chi fosse indirizzato e da chi. Un dito medio lo si fa o lo si riceve. Quando lo facciamo quel che abbiamo di fronte agli occhi è il palmo della nostra mano; quando lo riceviamo quel che vediamo, oltre al medio esteso, è il dorso d’una mano. L.O.V.E., acronimo (pare) di «libertà, odio, vendetta, eternità», è una enorme scultura di marmo di Carrara alta undici metri (basamento compreso) collocata nel 2010 al centro di Piazza Affari di fronte al celebre Palazzo Mezzanotte, sede della Borsa di Milano.

Realizzata con quel marmor lunensis tanto caro al ventennio, l’opera richiama la postura della mano aperta e tesa nel tipico saluto fascista alla quale sono state mozzate tutte le dita, tranne una, appunto, il medio.

Se ci mettiamo di fronte al dito medio, osservandolo con alle spalle il palazzo inaugurato nel 1932 dall’architetto Mezzanotte e principale sede del mercato borsistico italiano, il dito in questione, inequivocabilmente, è rivolto a noi. Il dorso della mano non è infatti orientato verso la sede simbolica del capitalismo, ma verso chi lo osserva. Di converso si potrebbe dire che il dito medio promani dalla Borsa.

Il dito di Cattelan è una constatazione. Mai dare le spalle al Capitale!

 

 

Cover image: Immagine elaborata a partire da L.O.V.E. Il “dito” in piazza Affari – photo by Bruno Cordioli (2010) | (CC BY 2.0)

 



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Ci sono 2 commenti...

  1. Marco D'Ancona

    … ottima questione Alessio, che anch’io mi sono posto quando l’ho vista la prima volta, in foto.
    Non dico questo per banalizzare la tua questione ma ben il contrario. Da duemila e cinquecento anni gli uomini si pongono più o meno le stesse domande “affilando” le proprie riflessioni alla palestra della Filosofia.
    La repetitio iuvat non fosse che nel riaffermare l’insidia che genera il dubbio e la conclusioni, millimetro dopo millimetro cadono quasi sempre troppo vicine … ma ogni tanto, qualcuno fa un salto più lungo … che ci farà poi ripartire da un po’ più lontano.
    A dieci anni dal fallimento di Lehman Brothers la tua constatazione sul dito di Cattelan diventa un inquietante monito !
    Mai dare le spalle al Capitale.

  2. Marco D'Ancona

    … ottima questione Alessio, che anch’io mi sono posto quando l’ho vista la prima volta, in foto.
    Non dico questo per banalizzare la tua questione ma ben per il contrario. Da duemila e cinquecento anni gli uomini si pongono più o meno le stesse domande “affilando” le proprie riflessioni alla palestra della Filosofia.
    La repetitio iuvat non fosse altro che nel riaffermare l’insidia che genera il dubbio e le conclusioni, millimetro dopo millimetro cadono quasi sempre troppo vicine … ma ogni tanto, qualcuno fa un salto più lungo … che ci farà poi ripartire da un po’ più lontano.
    A dieci anni dal fallimento di Lehman Brothers la tua constatazione sul dito di Cattelan diventa un inquietante monito !
    Mai dare le spalle al Capitale.

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