Valentin – figlio d’Europa. Un progetto di crowfunding by Antonio Martino

Crowdfunding è una brutta parola. Produzione dal basso va già meglio. Produzione partecipata forse è la più calzante. Si tratta di sostenere un’idea, di fornirle collettivamente le risorse finanziare per la sua realizzazione. Dare i soldi a qualcuno perché faccia qualcosa, senza intermediazioni, perché di questa persona ci fidiamo e perché questa idea ci pare importante. Negli Stati Uniti questo sistema di microfinanziamento funziona, da noi fatica a raggiungere i medesimi risultati. Ma l’idea è viva e lotta insieme a noi.
E lotta sempre anche Antonio Martino, che è uno di quei registi che Rapporto Confidenziale segue da sempre. Perché ci piacciono il suo approccio alla realtà e il suo modo di fare cinema. Oltretutto il progetto in questione nasce anche grazie alla presenza online del documentario Gara de Nord_copii pe strada (2006) che Antonio ci concesse di condividere sul nostro account youtube – ad oggi il film conta 230.000 visualizzazioni.
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VALENTIN
figlio d’Europa
antoniomartinofilms.com/valentinfigliodeuropa

 

Trama
Valentin ha 24 anni, vive in Belgio e lavora come inserviente in un circo a Liegi. È appassionato di hip hop e passa le sue serate in un bar di periferia. In una serata umida e fredda, mentre beve un boccale di birra, una manica della sua maglia scende a scoprire il suo avambraccio. Cicatrici profonde sono impresse sulla sua pelle, su fino alla spalla.
Valentin è rumeno e ha per lo più amici rumeni. Ma il suo passato non è uguale a quello degli altri. Perché Valentin, da piccolo, ha rischiato più volte di morire: di freddo, di fame, oppure per un’overdose di Aurolac, il micidiale solvente che, se inalato, fa passare i morsi della fame e della paura. Era stato abbandonato davanti a un orfanotrofio, insieme ai suoi fratelli, quando aveva solo 9 anni. Ne era scappato subito dopo, e come tanti altri bambini abbandonati, in Romania, era andato a vivere nei canali della Gara de Nord, la principale stazione ferroviaria di Bucarest. E qui è vissuto, per sei lunghi anni, giovane preda di pedofili rumeni ed europei, finché non è stato aiutato da un’associazione e dato in affido a una famiglia belga.
Dieci anni dopo la sua vita è radicalmente cambiata. Le ferite fisiche si sono rimarginate, quelle dell’anima ancora no. E riceve una telefonata: è sua madre, la persona che lo ha abbandonato tanto tempo fa.
Lo vuole rivedere.

 

 

Note di regia
Sono passati ormai undici anni da quell’estate in cui decisi di andare in Romania. Giovane, con tanta voglia di fare ma senza un soldo, avevo trovato un lavoro come proiezionista a Bologna, dove abitavo. Lavoravo di sera, dunque avevo tanto tempo libero e lo passavo a zonzo per la città. In uno dei giardini di Bologna, amaro rinfresco dei pomeriggi di agosto, ho incontrato alcuni ragazzini, soli e liberi di andare dove volevano. Mi hanno raccontato la loro storia, mi hanno detto come, tra varie vicissitudini, erano arrivati in Italia. Erano rumeni, e quando stavano a Bucarest vivevano per strada, nella zona della Gara de Nord. La storia mi ha incuriosito al punto da raccogliere la piccola paga da proiezionista, farmi prestare una telecamerina palmare e partire per la Romania.
Allora la Romania non era ancora entrata nell’Unione Europea, ma ne era l’oscuro e dimenticato confine. Girai, cosi, il documentario Gara de Nord_copii pe strada, che nel 2007 si aggiudicò il Premio Ilaria Alpi.
A distanza di oltre dieci anni da quella incredibile esperienza, ricevo un messaggio su Facebook: era Valentin, il primo ragazzino che avevo incontrato a Bucarest. Viveva in Belgio e navigando su internet aveva trovato il documentario girato insieme a lui. Rivedere il volto di quel ragazzo, prima randagio di strada, ora cresciuto, pulito, sorridente, mi ha colpito profondamente. Come mi ha colpito il suo sguardo, profondo, che rivela ancora il dolore di una ferita aperta.

 

L’idea
È quella di partire con Valentin da Liegi e andare in Romania, per rivedere dopo tanti anni sua madre. Un incontro pieno di emozione e tensione, occasione per un viaggio a ritroso nel suo passato. In Romania, a Bucarest, non c’è solo sua madre: ci sono anche i suoi fratelli, con cui è stato abbandonato in orfanotrofio da bambino; ci sono i canali, i sotterranei in cui ha vissuto per sei anni; e c’è Mosè, l’amico piu grande – di poco – con cui ha condiviso quella vita, e da cui più di una volta è stato protetto.
Abbiamo fissato la partenza per metà febbraio. Le riprese dureranno due mesi. Il montaggio e la post-produzione altri due.

Il film sarà coprodotto da  

 

Perché la Romania
Per me, tornare a riflettere sulla Romania, a distanza di oltre dieci anni, è molto importante. Quando ho girato “Gara de Nord – copii pe strada”, infatti, era un paese ancora ferito dalla lunga tirannia di Ceaușescu e cercava disperatamente una nuova strada da imboccare. Poi, proprio come Valentin, adottato da una famiglia belga nel cuore dell’Europa più ricca, la Romania entra nell’Unione Europea, ma purtroppo non dopo un sano processo di crescita e di consapevolezza, solo per questioni politiche e di comodo delle élite europee e rumene.
Come la Romania cerca di cancellare il suo passato e le sue profonde ferite, ancora da rimarginare, così Valentin porta sulla pelle e negli occhi la sofferenza passata della sua infanzia. Oggi nulla o quasi è cambiato: i canali di Bucarest sono ancora pieni di bambini e giovani che sniffano Aurolac, e la popolazione rumena è in continuo movimento verso altri paesi più ricchi. Mai più di adesso si pone l’urgenza di riflettere su un’Europa a due velocità, su un’Europa spesso assai cinica, che strozza con sanzioni economiche e austerità i governi che non vogliono allinearsi ai diktat del momento. Valentin, come la Romania, è il prodotto di un sistema che semina non poche ingiustizie.​

 

Budget
Il budget è stabilito in 10.000 euro. Chi produce documentari sa benissimo che è una cifra molto bassa, ma ce la faremo bastare. E mi impegno personalmente a devolvere parte del budget a un’associazione che si occupa di infanzia, che sarà scelta con cura.​

 

Dove vedrete il film
La fine della lavorazione del film è prevista per l’estate 2017.
Il film sarà proiettato in un tour italiano da sud a nord nelle principali città.

 

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VALENTIN
figlio d’Europa
antoniomartinofilms.com/valentinfigliodeuropa

 



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