Il fantasma dell’opera, L’uomo invisibile, Frankenstein, Dracula, La mummia, L’uomo lupo, Il mostro della laguna nera:
I mostri della Universal e la creazione di un genere
Quella della Universal e dei suoi “mostri” è una storia composita: innanzitutto perché narra di una casa di produzione, uno Studio, che da marginale si appresta, proprio grazie ad essi, a diventare un’industria di successo. Quindi perché si svolge in un periodo che comprende guerre, Grande depressione e conseguenti difficoltà.
Non solo: quelli sui “mostri” sono anche tra i primi film horror prodotti negli Stati Uniti dopo quelli realizzati in Europa da Maestri come, tra gli altri, i francesi Georges Méliès (Le manoir du diable, 1896) e i tedeschi Carl Boese e Paul Wegener (Der Golem, wie er in die Welt kam, 1920), Robert Wiene (Das Cabinet des Dr. Caligari, 1920), F.W. Murnau (Nosferatu, eine Symphonie des Grauens, 1922).
La Universal, al momento di produrre The Phantom of the Opera, primo “mostro” di una fortunata serie, è una casa di produzione di medie dimensioni fondata nel 1912 dall’immigrato tedesco Carl Laemmle che la crea fondendo otto piccole compagnie. Laemmle, presidente del nuovo Studio, che allora si chiama Universal Film Manufacturing Company ed è attivo non solo nella produzione ma anche nella – pur periferica – distribuzione, compera le quote dei suoi quattro soci e ne diventa unico proprietario.
Nel 1915, Laemmle decide di potenziare la sua capacità produttiva creando lo studio più grande del mondo – gli Universal Studios, i primi ad essere aperti al pubblico pagante – in un grande terreno a Hollywood, California. In quel momento, la casa di produzione è specializzata in film Western e commedie sentimentali a basso costo destinati a un pubblico di periferia. Diversamente dalle altre case di produzione, infatti, la Universal non si è preoccupata di aprire una catena di sale per il Paese come avevano invece fatto i suoi rivali Adolph Zukor (fondatore della Paramount), William Fox (Fox Film Corporation) e Marcus Loew (Metro-Goldwyn-Mayer). Laemmle non si allinea con i suoi rivali neppure a livello produttivo, scegliendo di finanziare personalmente i suoi film evitando di contrarre debiti.
Sarà questa condotta a fare rischiare la bancarotta alla compagnia per la prima volta nel 1922 a causa degli ingenti costi di Foolish Wives (Femmine folli) di Erich Von Stroheim. La Universal, come molti altri Studi, tiene sotto contratto esclusivo alcuni attori. Tra questi, Lon Chaney, volto di punta grazie a film di grande successo come The Hunchback of Notre Dame (Wallace Worsley, 1923) e The Phantom of the Opera (Rupert Julian, 1925). All’epoca, Laemmle ha delegato al suo ex segretario Irving Thalberg, appena ventenne, molte delle strategie produttive. Sarà Thalberg a definire lo stile Universal all’epoca del muto, prima di trasferirsi alla MGM grazie a una proposta vantaggiosa fattagli da Louis B. Mayer. Se sarà proprio il successo dei suoi mostri a permettere alla Universal di fare un decisivo salto di qualità ponendosi al vertice del potere a Hollywood, Laemmle ne perderà il controllo nel 1929, e con lui il figlio Carl Jr., nominato l’anno precedente – a 21 anni – a capo degli studi, a causa delle perdite causate da Show Boat (Harry A. Pollard, 1929).
Laemmle Jr. è il responsabile dei primi successi seriali commerciali della Universal grazie alla sua intuizione di dare un seguito all’ottimo risultato commerciale di The Phantom of the Opera con una serie di film che presentano “mostri” come protagonisti: Dracula, Frankenstein, The Wolf Man, The Invisible Man, The Mummy , e i loro numerosi seguiti.
Nati come prodotti commerciali destinati a un pubblico popolare, molti tra questi film si sono guadagnati nel tempo lo status di classici del cinema, saldamente impressi, alcuni più e alcuni meno meritatamente, nella storia del cinema.
Roberto Rippa
Rapporto confidenziale si è occupato dell’argomento con una serie di articoli pubblicato a partire dal numero21 (gennaio 2010):
The Phantom of the Opera (1925) > Rupert Julian (RC21 – pagg. 30-35)
Dracula (1931) > Tod Browning (RC22 – pagg. 7-10)
Frankenstein (1931) > James Whale (RC23 – pagg. 48-52)
The Bride of Frankenstein (1935) > James Whale (RC23 – pag. 53)
The Mummy (1932) > Karl Freund (RC24 – pagg. 50-53)
The Invisible Man (1933) > James Whale (RC25 – pagg. 28-30)
The Wolf Man (1933) > George Waggner (RC26 – pagg. 44-47)
Creature from the Black Lagoon (1954) > Jack Arnold (RC27 – pagg. 40-43)