articolo pubblicato su Rapporto Confidenziale numero21 (gennaio 2010), pagg. 18-22
Improvvisamente, troppi inverni fa.
L’odissea mai conclusa del disegno di legge sui DICO in Improvvisamente l’inverno scorso,
un documentario di Gustav Hofer e Luca Ragazzi.
“Meglio fascista che frocio!”. Queste parole – proferite da Alessandra Mussolini il 9 marzo 2006 nel corso della trasmissione televisiva Porta a porta di Bruno Vespa, e che in gran parte dell’Europa sarebbero costate a chi le ha pronunciate il pubblico abominio e l’isolamento politico da parte di tutte le fazioni – valgono come indicatore di un clima che si svela in quel periodo, pochi mesi prima dell’annuncio dei di lì a poco Ministri delle Pari opportunità Barbara Pollastrini e della Famiglia Rosy Bindi, secondo governo Prodi, relativo al disegno di legge sui DICO (“Diritti e doveri delle persone stabilmente conviventi”), rivolto al riconoscimento di una serie di diritti alle coppie di fatto, comprese quelle formate da persone dello stesso sesso.
Ovviamente non ci fu alcuna reprimenda. Al contrario, il linguaggio sguaiato e ignobile divenne rapidamente abituale alle orecchie di coloro che seguivano i pilotati dibattiti televisivi sul tema.
«È incredibile e paradossale che per poter essere tutelati e coccolati da questo governo e da questa finanziaria ci si debba dichiarare drogati o culattoni, e quindi divertirsi»
(Roberto Calderoli, vicepresidente del Senato dal 4 maggio 2006 al 28 aprile 2008, 7 dicembre 2006)
Prodi ha vinto le elezioni da pochi mesi quando, l’8 febbraio 2007, i ministri Pollastrini e Bindi annunciano il disegno di legge sui DICO. Sembra cosa fatta, ma si tratta solo dell’inizio di una campagna mediatica che non solo metterà in evidenza un Paese che sembra avere perso la sua generosità, la capacità di giudizio, ma anche priverà di diritti sacrosanti – e per questo riconosciuti in gran parte d’Europa – milioni di persone in nome della salvaguardia di un concetto di famiglia ben lungi dall’essere credibile o accettabile (o anche solo veramente condiviso dai suoi difensori).
È un lungo periodo (mai finito) in cui il disegno di legge verrà avversato facendo uso di qualsiasi arma: dalla disinformazione più spudorata all’insulto gratuito. Se si tratta di un atteggiamento purtroppo prevedibile da parte di una Destra molto lontana da quella moderna che governa in molti Paesi europei e molto, molto simile a quella in voga in Italia nel periodo del fascismo, meno lo è per quanto riguarda la maggioranza di Centro-Sinistra allora al governo, alla disperata ricerca di consensi dall’elettorato cattolico mediante la costruzione di un’intesa con il Vaticano. Infatti, anche tra quelle fila si levano voci di profondo dissenso, voci sguaiate quando non testimonianti di una psiche profondamente turbata (come non dimenticare gli accostamenti della senatrice Binetti tra omosessualità e pedofilia?)
«Quindi queste tendenze omosessuali fortemente radicate presuppongono la presenza di un istinto che può risultare incontrollabile. Ecco: da qui scaturisce il rischio pedofilia. Siamo davanti ad un’ emergenza educativa»
(Senatrice Paola Binetti, Neuropsichiatra infantile e psicologa (!), Corriere della sera, 31 ottobre 2008)
Improvvisamente l’inverno scorso di Gustav Hofer e Luca Ragazzi – narrato dalla voce di Veronica Pivetti – racconta il periodo attraverso gli occhi di una coppia consolidata, quella formata dai due autori del documentario, entrambi giornalisti, che partono da un ritratto della loro vita quotidiana per poi passare allo sconcerto di fronte alle prime reazioni contrarie alla proposta di legge. Un’avversione che scoperchia rapidamente un verminaio fatto di dichiarazioni politiche pesantissime, di disinformazione sistematica (con rappresentanti politici che si ergono a paladini di una morale che neppure sanno dove stia di casa o che sprofondano nel ridicolo arrivando ad attribuire all’omosessualità la responsabilità della caduta dell’Impero romano, come la senatrice di Forza Italia Maria Burani Procaccini, sempre a Porta a Porta, in una sequela di dichiarazioni grottesche che risulterebbe esilarante se fosse parte di un film dei Monty Python, meno se proveniente da politici che legiferano), di eventi agghiaccianti come il Family Day del 12 maggio 2007 (alcuni tra i politici che intervennero rimarranno coinvolti in scandali sessuali di grande risonanza). Gustav e Luca sembrano mossi da genuina curiosità mentre intervistano passanti per le strade, un militante di Militia Christi, i partecipanti a una manifestazione di estrema destra, i politici impegnati in lunghe e poco fruttifere discussioni in Senato (dove Hofer si è recato settimanalmente per 6 mesi). Offrono infine il ritratto di un Paese in profonda crisi di identità, sempre più lontano dall’Europa, un Paese che non reagisce più ai soprusi di una classe politica impegnata soprattutto a curare i propri interessi, spesso in contrasto con quelli del popolo. Un Paese in parte arretrato in cui certe affermazioni sentite in televisione non solo non vengono condannate ma, al contrario, vengono ripetute pedissequamente a mo’ di slogan da una parte di popolazione che ha scelto di sostituirle al più impegnativo esercizio dell’opinione personale.
Un clima non privo di conseguenze: non solo la legge è ancora ben lungi dall’essere una realtà ma, sentendosi legittimati dalle posizioni di Chiesa e parte della politica, molti si dedicheranno alla vessazione sistematica degli omosessuali portando i crimini causati da omofobia a un importante incremento.
«Per volersi bene il requisito fondamentale è poter procreare. I gay sono costituzionalmente sterili»
(Mara Carfagna, ex soubrette e attuale Ministro per le pari opportunità, 15 febbraio 2007)
Improvvisamente l’inverno scorso, interamente scritto, diretto e prodotto da Hofer e Ragazzi e montato con la collaborazione di Desideria Rayner (già responsabile del montaggio di un altro ottimo documentario, L’orchestra di piazza Vittorio di Agostino Ferrente), si assume il compito cui ha abdicato l’informazione ufficiale: quello di informare, appunto. Anche in merito ai contenuti della proposta di legge, spesso volutamente travisati da chi avrebbe dovuto spiegarli, qui esemplificati con estrema semplicità mediante l’utilizzo di pupazzetti giocattolo. Lo fa ricorrendo a una buona dose di ironia, spesso divertendo e altrettanto spesso lasciando agghiacciato chi lo guarda. Sceglie inoltre di non fare sconti politici a chicchessia, mettendo l’intera classe politica, senza alcuna distinzione di fazione, di fronte alla sua inadeguatezza culturale e civile.
Improvvisamente l’inverno scorso è un documento preciso e puntuale che racconta di un evento specifico ma che finisce con il raccontare molto di più di questa Italia che negli ultimi anni ci ha dato sempre più occasioni di vergogna.
Il film non ha purtroppo perso un grammo della sua attualità: dagli ormai dimenticati, e comunque già blandi DICO – almeno rispetto agli europei PACS – si è passati ai Cus (Contratti di unione solidale) elaborati da Cesare Salvi per arrivare all’attuale disegno di legge sui DiDoRe (Diritti e Doveri di Reciprocità dei conviventi) elaborati da Gianfranco Rotondi e Renato Brunetta, dai contenuti e significati progressivamente annacquati. Ovviamente nemmeno l’ultimo disegno si è trasformato in legge.
Dopo la menzione speciale ottenuta a Berlino nella sezione Panorama, Improvvisamente l’inverno scorso ha ottenuto una valanga di premi nei festival di mezzo mondo. Ultimo in ordine di tempo, il Nastro d’argento come migliore documentario.
Roberto Rippa
Leggi l’INTERVISTA a GUSTAV HOFER e LUCA RAGAZZI
Improvvisamente l’inverno scorso (Italia/2008)
Regia, testi: GUSTAV HOFER, LUCA RAGAZZI
Montaggio: DESIDERIA RAYNER
Montaggio del suono: SILVIA MORAES
Produzione: TOMMASO COLOGNESE, GUSTAV HOFER, LUCA RAGAZZI
Produttore associato: JACQUELINE LUSTIG
Voce narrante: VERONICA PIVETTI, FRANK DABELL (versione inglese)
Durata: 80’
GLI AUTORI
Gustav Hofer, altoatesino, si è laureato a Vienna in scienze della comunicazione e ha studiato cinema a Londra.
Lavora per la rete televisiva ARTE in qualità di presentatore e di corrispondente dall’Italia per la cultura. Ha diretto alcuni documentari (tra cui Korea Prioritaria, Mario Ceroli – L’Artista, Il Sangue del Impero).
Luca Ragazzi, nato a Roma, è laureato in filosofia e lettere alla Sapienza. Lavora come giornalista, critico cinematografico e fotografo. Improvvisamente l’inverno scorso rappresenta il suo debutto alla regia.
DVD
Il DVD di Improvvisamente l’inverno scorso è pubblicato da Ponte alle Grazie in un cofanetto che comprende un volume di 140 pagine che presenta una cronologia della proposta di legge, la situazione legislativa nel mondo, le dichiarazioni omofobe di alcuni politici italiani (tra cui quelle riportate nell’articolo), un diario delle presentazioni del film in Italia e all’estero, un elenco degli episodi di omofobia registrati in Italia e altro ancora.
Regione: 0
Formato video: 1,78 – 16/9 anamorfico
Formato audio: Dolby Digital 2.0
Lingue: italiano, inglese
Sottotitoli: italiano per non udenti
Durata: 80’
Contenuti extra: Interviste a Luca e Gustav, Proiezione in Parlamento, Intervista all’avvocato Antonio Rotelli, Scene tagliate, Galleria fotografica
www.ponteallegrazie.it
Collegamenti
Il sito legato al film presenta numerosi contenuti legati al film, compresi quelli relativi alla sua presentazione nel mondo, ma ha il valore di un lavoro in divenire sulla situazione delle leggi e sulle notizie relative a crimini omofobi.
trovo ridicolo,che persone le quali in italia usufruiscano del pacs(poicgè giornalisti),poi dicano che l’italia è retrogda. Si sono d’accordo,visto che permette a due che fanno il vostro mestiere di essere una sorta di casta. Poi nn è colpa della chiesa,perchè nn li vogliono fare,in quanto nn interessa nemmeno ai parlamentari gay(poichè per loro essendo categoria speciale,l’hanno)….. avrei aprrezzato di più se avessereo detto i parlamentrari e i giornalisti ne usufruiscono,noi per coerenza rinunciamo ai nostri privilegi.
Sarebbe stato un segnale,così avete dimosteato di essere pedanti ed ipocriti. Ps una lesbica credente
Nice couple. I liked the document, too, which I just watched on the Finnish TV. What I most envy is the beauty of Italian landscape and history.