25. Torino GLBT Film Festival
Da Sodoma a Hollywood
15-22 aprile 2010
Sono oltre 150 i film, tra lungometraggi, cortometraggi e documentari, sezioni competitive e Binari (la nuova sezione che racchiuderà tutte le opere non in concorso), omaggi (Open Eyes) e retrospettiva, che saranno proiettati durante le giornate del Festival.
Circa 30, invece, le nazioni presenti, una vera e propria olimpiade del cinema gay.
A fare la parte del leone, escludendo dal conteggio “i film che ci hanno cambiato la vita” e gli omaggi, sono naturalmente gli Stati Uniti con 32 titoli (ma nessuno nel concorso lunghi). Tra gli europei spiccano la Spagna e la Francia, rispettivamente con 13 e 11 film, mentre gli italiani sono 7 (ma solo uno gareggia per un premio nella competizione che riguarda i corti, La capretta di Chagall).
Tra i paesi di provenienza più curiosi: un cortometraggio che giunge dalla lontana Mongolia, un lungo -The House of Boys- prodotto dal Lussemburgo, un documentario realizzato a Dubai e, in concorso, un film interamente realizzato alle Isole Bahamas, Children of God.
Una piacevole sorpresa arriva dal Sudamerica: ben 16 film (di cui 2 brasiliani, 1 argentino e 1 uruguayano si batteranno per la vittoria finale nel concorso lunghi). Significative anche le presenze di Israele (7), Canada (8) e Gran Bretagna (10).
Nella sezione Binari segnaliamo, inoltre, il film “scandalo” e tutto sesso Infidèles del francese Claude Peres, l’opera prima dell’argentino Matias Marmorato (Piedras) e l’ultima fatica dell’afroamericana Cheryl Dunye presentata a Berlino (The Owls).
Tra i documentari Making the boys racconterà l’epopea d’uno dei film chiave della cinematografia gay di tutti i tempi, Festa per il compleanno del caro amico Harold di William Friedkin (che potrete (ri)vedere tra i “25 film che ci hanno cambiato la vita”) mentre New York memories è la cronaca del suo ritorno nella Grande Mela del regista gay per eccellenza, Rosa Von Praunheim.
Tra gli attori (e le attrici) dei film che presenteremo, ci saranno, tra gli altri, Robert Pattinson, l’idolo delle (e dei) teen-ager (Twilight) che interpreta Salvador Dalì in Little Ashes di Paul Morrison, Bimba Bosè, la nipote di Lucia, nello spagnolo El consul de Sodoma, Stephen Fry (il Wilde cinematografico) in The House of Boys, Anthony Hopkins e Charlotte Gainsbourg in The City of Your Final Destination e Sigourney Weaver in Prayers for Bobby.
A proposito di giurie, oltre alle “omaggiate” Patricia Rozema e Maria Beatty, ci sarà Peter Cameron, lo scrittore americano amato e lettissimo anche qui da noi (suoi i romanzi “Quella sera dorata” e “Un giorno questo dolore ti sarà utile” pubblicati da Adelphi) e Massimo Fenati, il disegnatore (e animatore) dei due pinguini innamorati gay “Gus&Waldo” di cui verranno presentati alcuni corti inediti.
Trovo questa Kermesse una cosa interessantissima, ma mi chiedo se poi queste pellicole saranno presenti sul mercato italiano, magari anche in Dvd o la censura abbatterà ancora la sua scure.
Non se ne può più di sentir parlare di censura al cinema, quando in tv le volgarità e le nudità sono all’ordine del giorno, in tutte le fasce orarie.