Into the Wild > Sean Penn

Trama

1992: dopo essersi diplomato alla Emory University, lo studente ventenne Christopher McCandless abbandona tutti i suoi averi e intraprende un lungo viaggio alla volta dell’Alaska per vivere nella natura selvaggia lasciandosi alle spalle ogni bene materiale. Lungo il viaggio, alcuni incontri daranno forma alla sua nuova vita.

Christopher McCandless: Some people feel like they don’t deserve love. They walk away quietly into empty spaces, trying to close the gaps of the past.

Commento

(attenzione, il testo che segue può contenere elementi rivelatori della trama e del finale del film)

Storia vera – tratta dall’omonimo libro scritto da Jon Krakauer – di Cristopher McCandless giovane studente che, poco prima di dedicarsi agli studi di legge, scompare senza lasciare traccia dalla sua casa in Virginia per intraprendere un lungo viaggio verso l’Alaska le cui motivazioni sembrano trovare spunto anche dalla lettura di Tolstoj, Thoreau e Jack London.
Non è solo la voglia di avventura a motivare Christopher, che arriverà anche a rinunciare al suo nome – ultimo orpello della vita che si sta lasciando alle spalle – adottando quello di Alexander Supertramp, ma anche, e forse soprattutto, il disgusto per la sua famiglia, luogo di menzogna e ipocrisia.
Nel raccontare la sua storia, Sean Penn adotta un registro da film di ribellione in voga negli anni ‘60 e ‘70 e mostra McCandless come un ragazzo apparentemente determinato a vivere una vita selvaggia priva di qualsiasi comodità moderna ma anche come un ragazzo spaurito, fortemente risentito e probabilmente spinto da motivazioni non tutte giuste, come gli faranno notare alcune tra le persone che incontrerà lungo il suo difficile cammino.
Il viaggio di Christopher-Alexander nelle terre selvagge inizia quando la sua automobile, ormai priva di benzina, si ferma. Da lì la sua storia viene raccontata attraverso salti temporali all’indietro. Trovato alloggio in un autobus abbandonato, assisteremo agli incontri fatti fino a lì e al suo progredire alla volta della sua meta.
Storia affascinante – più per come le convinzioni del personaggio vengono smontate e rimodellate dagli incontri che fa che per l’avventura stessa – che Sean Penn riesce a portare sullo schermo senza farle perdere in efficacia, il film non è esente da difetti, primo tra tutti l’eccessivo uso della didascalia quando vengono riproposte scene del passato del personaggio che appaiono molto più efficaci raccontate fuori campo dai vari personaggi del film. Ottime le interpretazioni, soprattutto quelle degli attori di contorno.
Nota dolente: nella versione italiana sono doppiati i dialoghi ma non tradotte le scritte che appaiono sullo schermo, scritte tratte dal diario tenuto dal protagonista, che sono in fondo l’elemento più importante della storia. Chi non sapesse l’inglese, dunque, perderebbe della storia i passaggi più importanti.

Roberto Rippa

Into the Wild
(titolo italiano: Nelle terre selvagge, USA, 2007)
Regia, sceneggiatura: Sean Penn
Soggetto: Jon Krakauer (dal suo libro omonimo)
Musiche originali: Michael Brook, Kaki King, Eddie Vedder
Fotografia: Eric Gautier
Montaggio: Jay Cassidy
Interpreti principali: Emile Hirsch, Marcia Gay Harden, William Hurt, Jena Malone, Brian Dierker, Catherine Keener, Vince Vaughn, Kristen Stewart, Hal Holbrook
140’

Collegamenti

Il libro di Jon Krakauer (Wikipedia)

Christopher McCandless (Wikipedia)



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